“Colonnello Fiore, ho qualche dubbio sul funzionamento di
alcuni organi del paracadute Freri ed in particolare del sistema di
tranciamento.
Perciò ho deciso di provarlo io stesso domattina.
Nel caso di esito
sfavorevole ritengo che si dovrebbe portare il comando dell'apertura più verso
il centro, oppure sostituirlo con un anello da tirarsi colla destra, come sul
tipo Irving. Nel complesso il paracadute è buono ma il suo prezzo per la nuova
serie di 1000 dovrebbe essere ridotto a Lire 7.000”
Alessandro Guidoni.
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Biglietto scritto
da A.Guidoni
per il colonnello Fiore.[*] |
Questo
biglietto fu trovato dal colonnello Amedeo Fiore, capo della divisione
aeromobili del genio aeronautico, sul suo tavolo da lavoro la mattina del 27
aprile 1928.
Il
mittente era Alessandro Guidoni, a quell’epoca già generale capo del Genio
aeronautico, che volle portare avanti un collaudo sapendo che non avrebbe avuto
l’esito sperato.
Guidoni
nacque nel 1880 a Torino, fin da ragazzo dimostrò un’eccezionale mente tecnica,
a 23 anni si laureò in ingegneria industriale al Politecnico di Torino ed entrò
nel corpo navale del Genio della Regia marina.
Dopo
aver conseguito la seconda laurea in ingegneria navale e meccanica, per quanto
marinaio, la sua passione era l’aviazione e decise di dedicarsi al volo. Nel
1923 passò all’arma azzurra e venne promosso al grado di generale, diventando
comandate del Genio aeronautico.
Progettò
e costruì una speciale versione idrovolante di un biplano e, ottenuto il
brevetto di pilota, decise di collaudare la sua invenzione compiendo il primo
volo italiano con idrovolante.
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05/11/1911
Primo volo in Italia
di un idrovolante.[**] |
Egli
sosteneva che gli ingegneri avrebbero dovuto collaudare i loro prototipi e non
lasciare ad altri l’emozione di testare un loro personale progetto. Una
convinzione che porterà avanti con coerenza e determinazione e che quella
mattina del 27 aprile del 1928 gli costerà la vita.
Aveva
lasciato il biglietto sopra citato la notte prima del collaudo del paracadute
Freri, lo stesso ingegnere non era convinto del progetto e aveva parecchi dubbi
sul suo funzionamento. Decise comunque di procedere col collaudo avvenuto nei
pressi dell’aeroporto di Montecelio. L’esperienza ebbe esito negativo, le vele
del paracadute non si aprirono e Gaudoni in caduta libera si schiantò al suolo.
Poche
ore dopo aver letto le parole dell’ingegnere, il colonnello Fiore ricevette la
notizia dell’incidente. Nel 1935 la cittadina nei pressi della base
sperimentale venne battezzata Guidonia.
Alessandro
Guidoni viene ricordato come uomo duro con se stesso, rispettoso dei suoi
collaboratori e sempre pronto a svolgere il suo incarico. Come riconoscimento
per la sua dedizione gli fu tributata la prima medaglia d’oro al valore aeronautico.
Proprio dalle parole scritte per il colonnello possiamo capire la sua
grandezza: pur consapevole del fallimento del collaudo fornisce le ultime
indicazioni tecniche affinché un altro collaudatore, dopo di lui, potesse portare a termine la prova con l’esito sperato.
Riferimenti:
[**]Fonte immagine.
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